Tagesmutter, perchè diventarlo? - Baby360 s.c.s ONLUS

Dal 15 ottobre 2018, Baby360 sarà impegnata a far partire un nuovo corso di formazione Tagesmutter Domus a Milano.

Per noi è un momento molto importante che segnerà l’inizio di una nuova fase di trasformazione della nostra cooperativa.

Con la primavera, al termine del corso, neo tagesmutter entreranno a far parte del nostro gruppo di collaboratrici, portando un cambiamento: si attiveranno nuove sinergie e si metteranno in campo molteplici competenze e ricchezze personali.

Tutto questo non senza qualche difficoltà perché integrare personalità diverse e creare nuove dinamiche di collaborazione richiedono sempre un tempo di assestamento.

Siamo consapevoli che nei prossimi mesi ci sarà richiesto un grosso investimento di energie perché per noi un corso non è solo una formazione venduta a terzi.

È la condivisione di un percorso educativo che portiamo avanti con grandi sacrifici da anni e di una modalità operativa costruita dall’esperienza diretta sul campo.

E’ il mettere a disposizione senza riserve tutto il nostro background esperienziale e formativo.

E ogni anno e mezzo/due eccoci qui, pur consapevoli della fatica a cui andremo incontro, ad organizzare un nuovo corso, perché crediamo fortemente in questo servizio e abbiamo un ottimo riscontro dalle famiglie.

Per questi motivi sentiamo assolutamente necessario far crescere e diffondere questa esperienza lavorativa ed il servizio Tagesmutter Domus.

Visto il momento per noi importante ci siamo dette “questa è un’ottima occasione per parlare della nostra esperienza del servizio tagesmutter e dello storico di questo progetto a Milano”.

Guardandomi nessuna reticenza nel dirmi “chi altri, se non tu sarebbe in grado di raccontare lo storico del nostro servizio?”

Per cui eccomi qui “prescelta” per raccontarvi questa nostra esperienza, in quanto prima tagesmutter operativa a Milano (ora siamo un po’ ovunque in Lombardia), nel “lontano” 2005.

Era il 2004 io, una trentacinquenne architetto con due figli piccoli e una grande passione per il mio lavoro, ormai diventato assolutamente inconciliabile con la mia vita famigliare: orari improponibili, viaggi… il punto era che io volevo godermi i miei figli e tutto il resto passava in secondo piano!

E proprio grazie alla presenza dei miei figli si era risvegliato dentro di me quella curiosità e quel desiderio di esplorare sempre più il mondo dei piccolissimi: in fondo sin da ragazzina avevo un innato interesse verso di loro!

Quella predisposizione, rimasta sopita fin ad allora, non mi lasciò riserve sulla strada da intraprendere.

E a quel punto la vita, che mi aveva allontanato da questa passione, mi offrì un’altra possibilità, con un incontro.

Nasceva in quel momento il servizio delle tagesmutter a Milano, importato dal Trentino: mi bastò un viaggio a Trento e un incontro con Caterina Masè, allora presidente della cooperativa Il Sorriso di Trento, e tutto fu deciso.

Ci furono tante fatiche, ma mai nessuna esitazione nel portare avanti questo progetto, che permette di offrire una riqualifica professionale alle donne, un servizio flessibile e di qualità alle famiglie, e ai bambini un luogo dove crescere carico di affetto e professionalità.

Allora non si sapeva nulla di come si sarebbe sviluppato il progetto a Milano ma, accanto ad un gruppo di donne coraggiose e forse un po’ incoscienti, ho creduto nella proposta e, insieme a loro, ho seguito il primo corso di formazione tagesmutter.

E con mille timori nel 2005 ho aperto il servizio e accolto nella mia casa le prime famiglie e i loro bambini.

La prima tagesmutter di Milano!!

Grandi aspettative da parte di tutti i responsabili e mille occhi puntati addosso.

Ma non ho mai avuto incertezze, erano troppe le soddisfazioni personali e professionali…

Anche quando la parola “tagesmutter” sembrava quasi una parolaccia e la gente ti guardava interdetta, anche quando i conoscenti ti facevano capire che eri sprecata per quel lavoro e che stavi buttando una laurea.

Ma fare la tagesmutter non è un lavoro di serie B, anzi!

Sicuramente il mio guadagno si è ridimensionato, pur rimanendo sempre più che dignitoso, ma ho avuto anche tanti vantaggi.

Primo tra tutti il poter essere presente nella vita dei miei figli, non senza qualche acrobazia (d’altronde quale donna che lavora non fa qualche acrobazia!?) ma ho una natura creativa che mi ha sempre aiutata…

Per cinque anni ho accolto più di 25 famiglie nella mia casa.

È stata una esperienza esaltante perché ho potuto condividere con tanti bambini molti momenti importanti della loro crescita, dell’esplorazione del mondo e del loro ingresso nella vita sociale.

Ognuno di loro con la propria bellissima unicità, da scoprire giorno dopo giorno insieme alle loro famiglie ed alla mia, con i miei figli come primi sostenitori, partecipi ed entusiasti.

Non mi sono mai sentita sola durante il lavoro a casa, sempre consapevole che le altre donne “coraggiose e un po’ incoscienti”, ognuna nella propria casa, con grande professionalità stavano vivendo come me un progetto educativo ben preciso, supportate dalla cooperativa.

Una il supporto dell’altra, forti di una cooperazione che era la base del nostro lavoro, eravamo e siamo tutte donne con una propria personalità… facile immaginare che le difficoltà non siano mancate, ma si è sempre andati avanti con grande determinazione.

Non ho mai desiderato intraprendere questo percorso lavorativo da sola.

Mi sarei persa la ricchezza della condivisione, della formazione continua, del supporto dei professionisti, avrei rischiato di disperdere le mie energie negli aspetti gestionali e amministrativi e non avrei avuto il privilegio di potermi concentrare esclusivamente sui bambini.

Comunque, nel 2010 ci fu un ulteriore svolta nella mia vita: arrivò il momento che la mia esperienza andasse a servizio di altre donne che volevano intraprendere questa professione e diventai coordinatrice gestionale sulla città di Milano; con sommo dispiacere mio e dei miei figli dovetti abbandonare la grande opportunità di stare a contatto con i bambini quotidianamente, ma fu necessario per la crescita della nostra cooperativa.

Da lì in poi è stato un crescendo di corsi e di donne che hanno intrapreso questo percorso lavorativo, prima a Milano, poi nell’hinterland, poi Monza, Lodi, Pavia, Cantù e quest’anno Sondrio… la politica è sempre stata di andare dove le donne ci chiamano, poiché non ci piace rifiutare il supporto di coloro che vogliono abbracciare questa esperienza lavorativa.

Pertanto il servizio in tutti questi anni è cresciuto e ha ottenuto sempre un maggior riconoscimento (oggi la parola tagesmutter non sortisce più lo stesso effetto di 14 anni fa…😊).

Oggi sono il presidente della nostra cooperativa: è stato necessario, occorreva dare un cambio di marcia al servizio tagesmutter e al nostro lavoro, così nel 2015 è nata Baby360, dalla volontà di noi donne che condividiamo quotidianamente questo lavoro e questa passione di creare una realtà nostra.

Ne siamo soddisfatte, quest’anno abbiamo avuto circa 130 famiglie che ci hanno scelto!!

Ecco, questo è il racconto della mia esperienza, ma è un racconto simile a quello che avrebbero potuto fare tutte le altre mie colleghe tagesmutter e sono sicura che potrebbe essere il racconto di molte donne che arriveranno a fare questa scelta.

Ci vuole coraggio, a dare un cambio alla propria vita, ma a volte è indispensabile ascoltare quella voce che dentro di noi fa emergere passioni o desideri che sono rimasti assopiti nel tempo.

Il vantaggio oggi è che potrà essere una scelta meno incosciente del passato, perché trarrà vantaggio da tutta l’esperienza vissuta dalle tagesmutter in questi 14 anni e potrà essere fatta con molta più serenità e tranquillità, supportata da una cooperativa che con competenza accompagna le donne in tutto questo percorso di riqualifica professionale e personale.