“Mamma, papa’ GIOCHIAMO INSIEME?” “VIENI A GIOCARE CON ME?”
Domande difficili da eludere che i bambini ripetono caparbiamente nelle lunghe giornate passate in casa, magari quando il genitore è impegnato nelle faccende quotidiane da svolgere in casa se non addirittura deve lavorare (visto il diffondersi dello smart working in quest’ ultimo anno).
I GENITORI HANNO POCO TEMPO.
Perché spesso sono presi dal lavoro e dalla quotidianità e questo fa dimenticare loro l’importanza del tempo speso con i loro bambini.
GESTIRE IL TEMPO LIBERO
Anche la GESTIONE DEL TEMPO LIBERO DIVENTA FATICOSA perché non e’ visto come un tempo vuoto da godere ma come tempo da “organizzare”.
Ecco quindi che non si ha voglia, si fa fatica, perché CI SI ANNOIA A GIOCARE CON I BAMBINI.
I bambini invece molto spesso non vedono l’ora di tornare a casa per poter cominciare un gioco con i loro genitori perché lo vivono come un momento in cui, dopo una giornata fuori casa, si può stare insieme.
L’IMPORTANZA DEL GIOCO PER I BAMBINI
Il gioco per il bambino è un momento speciale, un momento in cui la mamma o il papà sono TOTALMENTE a sua disposizione.
Spesso però il genitore, preso dalla quotidianità, non ha il tempo di mettersi a giocare e per questo spesso si sente anche in colpa.
Non e’ colpa del genitore se non riesce a prendersi del tempo per se’.
Del tempo per rigenerarsi e RISCOPRIRE IL PIACERE DI GIOCARE come GIOCO FINE A SE STESSO.
Gioco che lo libera dalle incombenze e dai doveri quotidiani e che gli “rigenera la mente”.
Se da adulti ci prendessimo del tempo per noi stessi forse riscopriremmo i nostri desideri e ci ricorderemmo dei giochi che ci piacevano fare, quelli che ci facevano perdere il senso del tempo.
E solo allora riusciremmo a giocare senza sentirci in colpa perché NON STIAMO PERDENDO TEMPO, anzi STIAMO GUADAGNANDO UN TEMPO NUOVO, creativo ricco di condivisione e stiamo dando amore ai nostri figli.
“Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé”
Pablo Neruda
